PONYO SULLA SCOGLIERA

CINEMA TEATRO PARADISO
Via Cesare Battisti – FOLGARIA

giorno 16/07/2020
ora 17:30

categoria

PONYO SULLA SCOGLIERA


animazione
100 minuti
regia di Hayao Miyazaki
Dalle profondità del mare emerge una pesciolina rossa a bordo di una medusa. Rimasta intrappolata in un barattolo di vetro, viene soccorsa e liberata da Sosuke, un bimbo di cinque anni che vive con la madre in cima alla scogliera. La gratitudine della pesciolina, che Sosuke battezzerà col nome di Ponyo, si trasforma in tenera amicizia. L’idillio viene però interrotto dall’intervento di Fujimoto, padre di Ponyo e padrone-stregone dei fondali marini. Un tempo umano, Fujimoto ha lasciato la terra per l’acqua prendendo in moglie la Madre del Mare. Decisa a tentare la fuga e a scegliere per sé un destino umano, Ponyo rovescia accidentalmente l’elisir magico del padre, trasformandosi in una bambina e alterando la quiete del mare. Le onde furiose e i pesci giganti la condurranno fino alla casa di Sosuke, dove sarà accolta e amata. Perché il mare si ritiri e restituisca a Ponyo la sua libertà e a Sosuke la sua mamma e il suo villaggio, affondati sotto i marosi, il bambino dovrà affrontare una prova e riportare l’equilibrio tra il genere umano e la natura.
Contro il riduzionismo che colpisce tutto il cinema di animazione, definito sbrigativamente dai senza anima “cartoni animati”, si leva in alto e sopra e sotto la superficie del mare Ponyo sulla scogliera di Hayao Miyazaki. Mai rassegnato all’impiego della tecnologia digitale, il regista nipponico “sospende” la computer graphic e restituisce la complessità salata del mare con la matita e settanta artisti che hanno disegnato a mano centosettantamila disegni. Sotto i flutti marini nasce l’avventura di Ponyo, pesciolino dal volto umano e poi bambina dai capelli rossi e indisciplinati, che adora il prosciutto e ama Sosuke di un amore infantile e assoluto. Minuta e maldestra, allegra e fiduciosa verso il mondo, Ponyo è uno spirito spensierato e curioso che, muovendosi all’aria aperta e in mancanza di ossigeno, congiunge il mondo del fantastico occidentale (“La Sirenetta” di H. C. Andersen) a quello giapponese del divino.
Il suo graduale uscire dalla magia e dalla protezione dell’infanzia coincide con la scoperta di un nuovo mondo in cui diventare grande e di un nuovo affetto con cui diventare grande. Come accade spesso nei film di Miyazaki, i personaggi maschili sono eccellenti compagni d’avventura e ammiratori entusiasti che occupano la scena allo stesso livello dei personaggi femminili. Se il corpulento aviatore di Porco Rosso sceglie di ritirarsi su un’isola dell’Adriatico e di smettere di appartenere al mondo degli uomini, trasformandosi in un maiale, è in quello stesso mondo che si tuffa letteralmente la pesciolina Ponyo, disponibile a credere all’impossibile fino al punto di diventare bambina.
L’età di Ponyo permette a Miyazaki di mantenere tratti spensierati e radiosi accanto al senso di minaccia causato dallo tsunami che ha annegato lo scintillare quieto del mare. Meno addolorato e oppresso di Porco Rosso, Ponyo sulla scogliera è una favola sulla potenza della parola data e della promessa mantenuta, sull’amore, sul rapporto tra giovani e anziani, sul confronto e il rispetto degli altri. Combinando la propria identità culturale con le culture altrui, Miyazaki confeziona un film deliziosamente infantile che ha il dono di essere comprensibile senza smettere di parlare la propria lingua. Un film disegnato a matita per entrare in contatto con i personaggi e le loro emozioni, una fiaba incantevole capace di finire bene senza essere ammaestrata. Al di là delle riflessioni e del principio ecologico sotteso, di Ponyo sulla scogliera resta sopra ogni cosa il piacere che produce guardarlo.